Teatro

Orti Erranti

Teatro a Verona

Il sabato del villaggio

Divieto di sosta 0-24

Ideazione scenica di Andrea Castelletti
su testi di Furio Sandrini
con Valentina Stevan
Teatro Verona
C’era il villaggio rurale cantato da Leopardi. E c’è il villaggio metropolitano, globale e sincopato, che non si ferma mai: divieto di sosta 0-24. Un’alfa e un’omega, un passato ed un futuro che si giocano, forse con dadi truccati.

C’era il villaggio rurale cantato da Leopardi. E c’è il villaggio metropolitano, globale e sincopato, che non si ferma mai: divieto di sosta 0-24. Un’alfa e un’omega, un passato ed un futuro che si giocano, forse con dadi truccati.

Un antispettacolo che parte dalla raccolta di racconti metropolitani “0-24 Divieto di sosta” di Furio Sandrini, vera implosione di algide ironie. Sulla scena viene evocato in forma totemica un crogiolo caleidoscopico di umanità varia, schegge di crudele e poetica realtà, un surreale tirare a campare nel tempo che sincopato passa di quest’epoca nostra, fra vuote opulenze, ipostatiche vanità, desolanti ragionevolezze e stordimenti della comunicazione mediatica.
Temi, orizzonti e interrogativi che oggi si preferisce fa latitare nei fondali dell’abbandono individuale.
Un vortice di vibranti emozioni, sensazioni, riflessioni, pulsioni, che si basa su un testo che fonde una finissima vena ironica ad un forte pathos evocativo, andandosi ad amalgamare in un unicum esperienziale nelle musiche metropolitane appositamente create per il testo.


Furio Sandrini 

Furio Sandrini è filosofo, narratore, drammaturgo, vignettista e curatore di mostre; vive ed opera a Milano e pubblica con lo pseudonimo Corvo Rosso.
Le sue vignette satiriche sono un distillato quotidiano di cinismo nero da vedersi come uno spazio di riflessione dinamico e auto spiazzante che senza mezzi termini e mezze misure va dritto al cuore di una comune e quotidiana sopravvivenza.
I personaggi protagonisti delle vignette sono portatori di una visione del mondo dove ogni più piccola intenzionalità esistenziale, è costretta a capitombolare e a suscitare ilarità. La battuta folgorante solleva un velo che lascia intravedere tutto un mondo fin troppo conosciuto e amarissimo. E così si va avanti a frasi fatte e sfatte, per convinzioni e convenzioni, per coscienze e incoscienze.


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  • gio 18 apr 2019