Teatro a Verona

Focus su: SCENE DI VIOLENZA CONIUGALE – Gérard Watkins – TEATRO DI DIONISO

SCENE DI VIOLENZA CONIUGALE – Gérard Watkins – TEATRO DI DIONISO è al modus venerdì 13, ore 21.15.


  • SCENE DI VIOLENZA CONIUGALE
  • di Gérard Watkins 
  • traduzione Monica Capuani 
  • con Clio Cipolletta. Roberto Corradino, Alberto Malanchino, Annamaria Troisi 
  • regia Elena Serra
  • produzione Teatro di Dioniso
  • PAV Progetto Fabulamundi, Teatro di Roma

In scena, senza pietismi, il meccanismo di violenza fisica e psicologica esercitata dagli uomini sulle donne: un testo duro, gelido, senza sbavature che mette sotto la lente di ingrandimento i processi mentali e comportamentali di vittima e carnefice.

Scene di violenza coniugale

Scenes de violences conjugales (Scene di violenza coniugale) dell’anglo-francese Gérard Watkins è uno spettacolo che nasce da un’indagine dell’autore durata cinque anni – condotta incontrando criminologi, psicologi, educatori, medici, avvocati, magistrati, poliziotti – e indaga con estrema precisione il meccanismo di violenza fisica e psicologica esercitata dagli uomini sulle donne. 

Un testo duro, gelido

Un testo duro, gelido, senza sbavature che mette sotto la lente di ingrandimento i processi mentali e comportamentali di vittima e carnefice, qui due coppie appartenenti a mondi e ceti differenti: una coppia di giovani immigrati in Francia dall’infanzia e una appartenente alla media borghesia. Ciò che accade nel testo è la costruzione metaforica di una gabbia all’interno della quale sia i carnefici sia le vittime finiscono per rimanere chiusi, distrutti dalla violenza esercitata e subita.  Liam fugge da un’adolescenza tormentata nella provincia per stabilirsi a Parigi e incontra Rachida, che cerca di sfuggire al clima soffocante della sua famiglia. Annie sta cercando lavoro nella regione di Parigi, sperando di poter così riavere con sé le figlie che vivono coi nonni e incontra Pascal, un fotografo tormentato. Le due coppie si sistemeranno in un appartamento arredato. A partire da questo momento la violenza si insinuerà nei rapporti fino deflagrare costringendo le due donne a prendere atto della realtà e a cercare una nuova possibilità di vita.  

Ciò che colpisce nel testo di Watkins è la capacità di non debordare mai, di non indulgere in effetti pietistici ma, al contrario, di costruire una struttura millimetrica e – pur nella carne viva della questione – totalmente algida. Un occhio da entomologo che osserva e riporta con rigore scientifico i percorsi mentali dei quattro protagonisti, di cui svela infine le origini, elemento che ne spiega gli atteggiamenti ma non assolve: la vittima è vittima, l’aguzzino è aguzzino, ognuno è responsabile della propria disumanità, dei propri atti violenti, della propria acquiescenza. 

Elena Serra, responsabile del progetto e regista dello spettacolo, ha elaborato la messa in scena all’interno di un appartamento, per massimo 30 persone: l’obiettivo è quello di creare una situazione verosimile in cui si consumano le violenze mettendo lo spettatore nella posizione di non potersi sottrarre al ruolo di testimone responsabile. 

Intorno a questo testo straordinario di indiscussa valenza collettiva, Teatro di Dioniso ha deciso di costruire una struttura di lavoro che investe il tessuto sociale della città ospitante lo spettacolo. L’idea è quella da un lato di utilizzare lo spettacolo come mezzo di formazione per categorie differenti: psicologi, forze dell’ordine, avvocati, studenti di diritto di famiglia, giornalisti, ecc. dall’altro di ragionare su come lo spettacolo possa essere anche veicolato in situazioni non prettamente teatrali: istituti scolastici, centri sportivi, associazioni che si occupano di violenza contro le donne, aziende…  

Questo modello di coinvolgimento della società e di fruizione non solo teatrale, verrà riproposto in ciascuna delle città in cui lo spettacolo sarà programmato, con l’intento di rendere il più possibile permeabile il tessuto cittadino ospitante al tema e alta la partecipazione di enti, associazioni, cittadinanza verso un aspetto della realtà che investe pesantemente la società italiana.

TEATRO DI DIONISO

Dal 1991, Teatro di Dioniso si occupa di produzione e programmazione teatrale a livello locale, nazionale e internazionale. Numerosi gli artisti che hanno costruito la storia della compagnia tra cui, in primis, Valter Malosti e Michela Cescon, cui si aggiungono Laura Marinoni, Federica Fracassi, Renato Cuocolo, Roberta Bosetti,  Michele Di Mauro, Michela Lucenti, Gianpiero Bianchi, Andrea Giordana, Valeria Solarino, Isabella Ragonese, Sabrina Impacciatore e molti altri.

L’ attenzione alla formazione ci ha portati a lavorare con i premi Ubu under 35 Alice Spisa, Christian Mariotti Anna La Rosa, Leonardo Lidi, Serena Balivo. Fattive le collaborazioni con artisti visivi tra cui Marzia Migliora e Botto&Bruno; scenografi come Margherita Palli, Carmelo Giammello e Nicolas Bovey; musicisti come Ezio Bosso, Azio Corghi, Marco Tutino, Carlo Boccadoro, Furio Di Castri, Fabio Barovero, Silvia Colasanti, Sentieri Selvaggi, Lamberto Curtoni e G.U.P. (premio UBU 2014 Miglior progetto sonoro).

Questi artisti continuano a lavorare con noi durante il triennio 2018-2020 sotto la direzione artistica di Michela Cescon che si è impegnata su un progetto triennale caratterizzato da una forte presenza artistica e organizzativa al femminile. È un aspetto che ci preme sottolineare dal momento che in base agli ultimi dati Eurostat, l’Italia, nel confronto europeo, è risultata essere agli ultimi posti per quanto riguarda l’occupazione femminile. Lavorare sugli stereotipi di genere è di cruciale importanza perché il teatro è un insostituibile mezzo di comunicazione, di creazione di pensiero e di costume. Collaborano alla costruzione di questo percorso Roberta Bosetti/ IRAATheatre, Valter Malosti, Elena Serra e Irene Ivaldi che nel corso degli anni hanno sempre stabilizzato la loro attività artistica in seno a Teatro di Dioniso.

Trovano sostegno e ospitalità Serena Balivo e Mariano Dammacco, Michela Lucenti, Roberta Caronia (Premio Virginia Raiter migliore attrice e Premio Duse 2018), Nunzia Antonino, Carlo Bruni e Maurizio Agostinetto, Lorenzo Pavolini, Federica Fracassi, Concita de Gregorio, Gérard Watkins, Andrea Farri, Olivia Magnani, Valentina Banci, Daniele Natali e Paolo Sassanelli.

Nel corso del 2019 sono stati avviati due percorsi di formazione nati, pensati e costruiti nel 2018 per attori under 35 che porteranno ad una produzione finale: FINESTRE, a cura della Piccola Compagnia Dammacco in collaborazione con la rete delle Residenze Teatrali Italiane e SCENE DI VIOLENZA CONIUGALE un testo di Gerard Watkins in collaborazione con Fabulamundi incentrato sul drammatico tema della violenza contro le donne per la regia di Elena Serra.

La storica stagione Parole d’Artista giunge alla sua XIV edizione in una veste completamente rinnovata, tornando al suo originale obiettivo di innovazione dei linguaggi artistici col titolo Parole d’Artista/ Movimenti d’Arte Diffusi.


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