Musica | Teatro
Orti Erranti

SOGNO DI UN UOMO RIDICOLO
BALLATA PER IL TERZO MILLENNIO

Lo spettacolo è un concerto sconcertante di parole e musiche che si fa riflessione appassionata e profonda, in una narrazione sospesa tra fiaba e psicanalisi.
SPETTACOLO PER IL BICENTENARIO DELLA NASCITA DI DOSTOEVSKIJ

Lo spettacolo è l’adattamento teatrale – in forma di talking blues ma su musiche non blues – dell’omonimo racconto di Dostoevskij, una delle sue opere minori più originali per la combinazione di elementi fantastici.
Una versione scenica in cui attorialità e musicalità sono elementi fondanti.

foto di Giovanni Esmanech copyright
Un uomo che non accetta né si ritiene accettato dalla società arriva al punto da sentirsi ridicolo. Oramai indifferente a tutto, una notte vive un sogno rivelatore che lo porta ad una sua visione della verità.
Nel viaggio onirico il suo corpo viene trasportato altrove per rinascere in un altro mondo, una copia della Terra nelle sue condizioni primordiali dove gli uomini vivono senza scienza né culti né burocrazie, in totale armonia tra loro e con la natura. La sua presenza però li contamina: menzogna, malizia, vanità, gelosia e invidia. Sorgono così divisioni, culti, leggi e costrutti sociali che corrompono i rapporti naturali delle origini, portando infine a credere che il sapere della scienza sia superiore alla conoscenza dei sentimenti.
L’uomo, una volta risvegliatosi…
foto di Giovanni Esmanech copyright
«La cosa più importante è amare gli altri come sé stessi; questo è tutto, non occorre altro: troverai subito come organizzare la vita».
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Il racconto – scritto nel 1876 ma che appare incredibilmente pensato per il lettore dei nostri giorni – si rivolge alla società intera, denunciandone i vizi che la allontanano da quell’idea di felicità fondata semplicemente sulla benevolenza e solidarietà anzichè su avidità ed egoismo. Un’idea di felicità libera dalla presunzione della tecnologia di teorizzarne le leggi. Un’idea di felicità che ci riporta al messaggio di puro amore, al di là di ogni religione e prima di ogni potere.

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Tutte le musiche dello spettacolo sono tratte dagli album del quintetto The Pirate Ship
L’Arena, 26/02/2022
Il Dostoevskij di Castelletti, uomo del terzo millennio
L’adattamento teatrale dell’omonimo racconto realizzato nel bicentenario della nascita dello scrittore
Uno spettacolo per il bicentenario della nascita di Dostoevskij che racconta un mondo che si è condannato alla sofferenza, autorecluso e costretto in una metaforica camicia di forza. Stasera alle 20:45 al Teatro Camploy, Orti Erranti mette in scena lo spettacolo “Sogno di un uomo ridicolo. Ballata per il terzo millennio”, tratto da Fedor Dostoevskij e interpretato e diretto da Andrea Castelletti. Tutte le musiche dello spettacolo sono tratte dagli album del quintetto The Pirate Ship. Il racconto di Dostoevskij è una lucida e possente parabola che va dritta al cuore della nostra natura umana. Il protagonista (un pazzo? Un visionario illuso? Un predestinato?) è un tipico personaggio dello scrittore russo, un “umiliato e offeso” che la notte in cui decide di uccidersi si addormenta, “sogna” il proprio suicidio e dopo la morte un’altra vita su un pianeta identico al nostro, una sorta di Eden in cui gli uomini vivono in un’armonia assoluta. Ma in sogno accadrà qualcosa che, una volta sveglio, cambierà la sua esistenza. Una versione scenica in cui attorialità ed emozioni sono elementi fondanti. L’uomo deve porsi degli obiettivi positivi perché la felicità sulla Terra può esistere e cercarla non solo ha senso, ma è forse l’unica cosa che abbia senso fare. In scena, infatti, un concerto sconcertante di parole e musiche che si fa riflessione appassionata e profonda, in una narrazione sospesa fra fiaba e psicanalisi. Si tratta di un adattamento teatrale in forma di talking blues, ma su musiche non blues, dell’omonimo racconto di Dostoevskij, una delle sue opere minori più originali. Il racconto, scritto nel 1876 ma che appare incredibilmente attuale, si rivolge alla società intera, denunciandone i vizi che la allontanano da quell’idea di felicità fondata sulla benevolenza e solidarietà, anziché su avidità ed egoismo. Un’idea di felicità libera dalla presunzione della tecnologia di teorizzarne le leggi. Un’idea di felicità che ci riporta al messaggio di puro amore, al di là di ogni religione e prima di ogni potere. La storia è quella di un uomo che non accetta né si ritiene accettato dalla società. Oramai indifferente a tutto, una notte vive un sogno rivelatore che lo porta a una sua visione della verità.
GALLERIA FOTOGRAFICA
foto di Elena Benvenuto
foto di Enrico Zoccatelli
DATI DI PRODUZIONE
Spettacolo non tutelato; con musiche tutelate
Anno di produzione: 2021
Numero repliche: 9
Luoghi di replica: Verona
Video Spettacolo integrale: NON ANCORA ON LINE
Calendario generale